Per la prima volta un’indagine tutta italiana, condotta nella regione Campania, fotografa l’andamento negli ultimi 10 anni delle allergie alimentari pediatriche nel nostro Paese. I risultati dello studio Epifa (Epidemiology of paediatric italian food allergy), promosso dalla Società italiana di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica (Sigenp) e coordinato da Roberto Berni Canani, ordinario di Pediatria all’Università degli Studi di Napoli Federico II, sono stati pubblicati sull’ultimo numero del Journal of allergy and clinical immunology global, la più importante rivista scientifica del settore.

Se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, una nuova analisi pubblicata su Bmj ribadisce come gli alimenti ultraprocessati possano causare decine di gravi problemi di salute tra le persone che li assumono troppo spesso. Per questa ricerca, sono stati esaminati i dati raccolti da 14 articoli di revisione pubblicati negli ultimi tre anni che hanno coinvolto quasi 10 milioni di partecipanti. Nessuno è stato finanziato da aziende alimentari che producono alimenti ultraprocessati. Nel complesso, sono state trovate associazioni dirette tra l’esposizione ad alimenti ultraprocessati e 32 (71%) parametri di salute che comprendono mortalità, cancro ed esiti di salute mentale, respiratoria, cardiovascolare, gastrointestinale e metabolica.

Un maggior consumo di alimenti ultra-processati (Ufp) aumenta il rischio di cancro e patologie cardiometaboliche. A segnalarlo, uno studio coordinato dall’International agency for research on cancer (Iarc), pubblicato su The Lancet regional health - Europe.

Un consumo elevato di alimenti ultra-processati può rappresentare un indicatore di rischio per la comparsa di depressione. A segnalarlo, uno studio australiano da poco pubblicato sul Journal of affective disorders.

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