Il miglior alleato per combattere il rischio di fragilità nell’anziano si chiama dieta mediterranea, grazie alla sua azione benefica esercitata sul microbiota intestinale. L’indicazione arriva da uno studio che ha visto la collaborazione di cinque Paesi europei (Italia, Francia, Olanda, Polonia e Regno Unito), da poco pubblicato su Gut, rivista del gruppo Bmj.

L'olio extravergine di oliva è uno degli ingredienti dell'alimentazione quotidiana a cui il 64% degli italiani non rinuncerebbe mai, seguito dalle verdure di stagione (53%) e dal caffè (18%). Inoltre, chi cura la propria alimentazione e si tiene in movimento, si dimostra più attento anche alla prevenzione, attraverso visite e controlli medici.  Questa la fotografia che emerge dall’indagine “Prevenzione e stili di vita” curata da Nomisma e promossa da UniSalute, i cui risultati sono stati presentati nei giorni scorsi a Milano.

Qual è la dieta migliore per perdere peso e migliorare gli indici di salute cardiometabolica? E quali sono i tassi di abbandono nel tempo? A queste domande ha cercato di rispondere un gruppo di ricercatori dell’Università di Otago, in Nuova Zelanda, che hanno condotto uno studio da poco pubblicato sull’American journal of nutrition

Su un recente numero della rivista Circulation è apparsa una revisione scientifica su iniziativa dell’American heart association (Aha) in cui si sottolineano i recenti cambiamenti nelle linee guida dietetiche per contrastare le malattie cardiovascolari (Cvd), con particolare attenzione alle raccomandazioni dell'Aha e dell'American college of cardiology che non individuano più un obiettivo soglia di introduzione con la dieta di colesterolo, un tempo fissato a non più di 300 mg/die.

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