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Lo scorso 4 marzo si è celebrata la Giornata mondiale dell'obesità, istituita nel 2015 dalla World obesity federation.

I dati disponibili in letteratura mostrano gli effetti di diverse sostanze nutraceutiche sul sonno, in particolare vitamina D, triptofano, magnesio, melatonina.

Un recente lavoro italiano, pubblicato su Nutrients, ha messo in evidenza una correlazione tra deficit di α-tocoferolo e aumento di citochine e miRna proinfiammatori in anziani con malattia di Alzheimer rispetto a soggetti sani.

Da tempo la nutraceutica fa parte in qualche modo degli strumenti terapeutici del medico, ma fino a pochi anni fa si basava su una conoscenza empirica, orientata dalle osservazioni e dall'esperienza dei clinici, senza il supporto delle evidenze scientifiche.

Giovanna Muscogiuri, endocrinologa della Federico II di Napoli, ha ricevuto nei giorni scorsi il Cuthbertson Award Medal, riconoscimento che la Nutrition Society inglese assegna a scienziati distintisi per ricerche nell’ambito della nutrizione e del metabolismo.

Alcuni principi attivi nutraceutici stanno dimostrando di poter costituire un valido aiuto per la gestione dei disturbi cognitivi.

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